Ventura Erbe - Umbero Ventura San Vittorino Erboristeria - Roma
il Laboratorio
Piante Medicinali
Contatti torna alla Homepage
 
Fitoterapia
 

Da tempi immemorabili, l'innata paura degli esseri umani nei confronti delle malattie e delle sofferenze corporee ha stimolato l'umanità a ricercare e sfruttare le risorse naturali.
Infatti, in tutti i continenti, tutte le civiltà si sono dedicate, oltre che alla domesticazione e alla coltura di piante a scopi alimentari, alla ricerca di piante con proprietà terapeutiche. 
Alcune, conosciute fin dal Medioevo ed anche prima, sono state coltivate nei giardini di quell'epoca.
Delle piante medicinali, non tutti gli organi sono necessariamenti attivi, a seconda della specie si utilizzano i fiori, le foglie, le radici.

piante officinali
 
L'epoca e il momento della raccolta influiscono notevolmente sull'attività della pianta perchè i fenomeni biochimici delle sue cellule dipendono dalla fotosintesi, che segue il ritmo solare. Le sostanze contenute nelle piante sono di natura chimica differente: alcune sono solubili in acqua, altre nell'alcool etilico, altre ancora nell'olio, realizzando infusi, decotti, tinture ed estratti oleosi.
 
piante officinali
 

E' interessante e rilevante come, attraverso i millenni, l'insieme di queste nozioni si sia approfondito, e anche diversificato, senza essere mai interamente dimenticato.
Si usava l'oppio, ricavato dal papavero, 4000 anni prima che se ne estrasse la morfina; questo é un esempio della perennità di conoscenze, che, rimaste empiriche per lungo tempo, sono state, da qualche secolo, rese più profonde dal progresso della scienza moderna.
Oggi, nonostante l'enorme sviluppo raggiunto dalla chemioterapia, la fitoterapia é sempre molto in uso; anzi, gode di rinnovato successo dopo la constatazione delle conseguenze nocive dovute all'abuso di prodotti chimici.

 

I progressi della conoscenza e dell'utilizzazione delle piante medicinali si possono inquadrare in tre periodi.
Le civiltà egizia, greca e romana hanno trasmesso, soprattutto attraverso gli Arabi, numerose notizie empiriche ai popoli europei.

Durante il Risorgimento, gli studiosi occidentali approfondirono la ricerca scientifica e, approfittando anche delle scoperte degli scienziati esploratori, svilupparono maggiormente le conoscenze acquisite, iniziando un lavoro di riordinamento rigoroso delle esperienze del passato.
Dopo la fine del XVIII  sec., il rapido progresso della scienza moderna ha arricchito e diversificato straordinariamente la conoscenza dei vegetali, che hanno oggi il supporto della paleontologia, della geografia, della genetica, della istologia, della biochimica e della citologia.

Nel 1873, l'egittologo tedesco Georg Ebers venne in possesso di un voluminoso rotolo di papiri e, decifrandone l'introduzione fu sorpreso della seguente frase:  "Qui inizia il libro relativo alla preparazione dei rimedi per tutte le parti del corpo umano".

Laboratorio Alchemico
 

Questo scritto si rivelò il primo trattato medico egiziano conosciuto.
Era costituito da una prima parte relativa alla cura delle malattie interne e da un elenco numeroso e straordinario di medicamenti.
Si può affermare quindi che, 2000 anni prima dei medici greci, esisteva già una scuola medica egiziana in possesso di nozioni e di pratiche ben distinte dalle credenze religiose.
Due delle ricette, contenute nei famosi rotoli di papiri di Georg Ebers, risalgono all'epoca della VI° dinastia, vale a dire a 24 secoli prima della nascita di Cristo.
Si é venuti a sapere inoltre che, al tempo dell'antico impero egizio, nei palazzi del faraone viveva e studiava un gruppo di medici già allora indirizzati a specializzazioni quali l'odontologia e l'oftalmologia.
Ben più tardi, nel 450 a.C., Erodoto affermava:" in Egitto ogni medico cura una solo e determinata malattia perciò i medici sono numerosissimi".
Circa  nella stessa epoca, presso il tempio di Edfu (nell'Alto Egitto), si sviluppò una scuola di medicina dotata di un orto botanico ricco di piante medicinali.

 
Tra le piante maggiormente utilizzate dagli Egizi citiamo il ginepro , la coloquintide, il melograno, il seme di lino, il finocchio, l'acero, il cardamomo, il cumino, l'aglio, le foglie di senna, il giglio e il ricino.
   
finocchio

I preparati a base di semi di finocchio sono utili per eliminare i gas intestinali, calmano le coliche gassose nei lattanti, aumentano la produzione lattea

Un bassorilievo proveniente da Akhetaton raffigura una pianta medicinale, la mandragora, che acquisterà poi una grande importanza nella farmacopea del Medioevo. Gli Egizi conoscevano le proprietà analgesiche del papavero, utilizzato per la preparazione di rimedi (contro le crisi che si prolungano in modo abnorme).
Ancora più notevole è la conoscenza progressiva del dosaggio specifico di ogni droga: questa esperienza si estese alla fabbricazione e alla somministrazione di tutti i rimedi e si può affermare che nacque così la ricetta medica e la relativa posologia.
Le conoscenze mediche dell'Antico Egitto si diffusero particolarmente in Mesopotamia. Nel 1924, l'assirologo dott. Reginald Campbell Thompson del British Museum di Londra riuscì a identificare ben 250 tra vegetali, minerali e sostanze diverse di cui i medici babilonesi utilizzavano le proprietà terapeutiche e, in particolare, la belladonna somministrata contro gli spasmi, la tosse e l'asma.

Alcune tavolette mesopotamiche citano la canapa indiana della quale si conoscevano le proprietà analgesiche, che veniva prescritta contro la bronchite, i reumatismi e l'insonnia.  Ma furono soprattutto i Greci e in seguito, per loro tramite, i Romani che ereditarono le nozioni degli Egizi portandole ad un più alto livello.
 
Piante Officinali


Aristotele, spirito universale, si interessò di botanica e di scienze naturali; Ippocrate sovente detto "il Padre della medicina" scrisse, insieme con i suoi discepoli, tutto il sapere medico dei suoi tempi nei trattati noti come Corpus Hippocraticum in cui é previsto il rimedio vegetale per ogni malattia, oltre alla terapia relativa.
Nel II sec. a.C. Catone il vecchio nel suo trattato De Re Rustica cita 120 piante medicinali che egli stesso coltivata nel suo giardino.
All'inizio dell'era cristiana Dioscoride, nel suo trattato  De Materia Medica, elencò più di 500 droghe di origine vegetale, minerale o animale; come i suoi predecessori, si prodigò per distinguere il razionale dall'irrazionale. Plinio il vecchio non ebbe questo scrupolo scientifico infatti, nella sua monumentale Naturalis Historia inserisce, a volte, descrizioni un pò fantasiose.
Il greco Galeno, la cui influenza sarà duratura come quella di Ippocate, legherà il suo nome a quella che ancora oggi é chiamata "Scuola Galenica" oppure "Farmacia Galenica".
Praticamente vengono distinti impiego di "piante spontanee" essiccate e " i preparati galenici" per i quali si usano solventi come alcool, acqua, aceto per concentrare i principi attivi della droga, che vengono usati per la preparazione di unguenti, impiastri e altri preparati galenici. 

 
Carum Carvi
CARDAMOMO
Rimedio nei casi di pigrizia digestiva, di aerofagia e di spasmi intestinali. Leggero sedativo che calma il nervosismo e aumenta la secrezione lattea nelle donne che allattano
E' una spezia ed una pianta medicinale conosciuta molto tempo fa in India. L'elettaria è una pianta alta 2-3 metri, i cui fiori producono capsule piene di piccoli semi bruni, aromatici e dal sapore pepato.
 
Mandragora Officinarum
In occidente, dopo la caduta dell'Impero Romano e durante il Medioevo, non ci furono rapidi progressi nel campo scientifico.
Scienza, magia e stregoneria, tendono spesso a confondersi: le droghe come il giusquiamo, la belladonna e la mandragora sono considerate piante di origine diabolica.

Infatti Giovanna D'Arco sarà accusata di aver tormentato gli Inglesi per la forza e la virtù magica di una radice di mandragora celata sotto la sua corazza.
Non si deve credere però che,  durante il Medioevo, si perdano tutte le conoscenze acquisite nei millenni precedenti.

I monaci, profondi conoscitori del latino e del greco, furano i depositari del sapere del passato;
parecchi monasteri vantavano i loro "giardini dei semplici", cioè di erbe medicinali, dove coltivavano le piante necessarie per la cura dei malati.

Viene ricordata la suora benedettina Ildegarda come la Santa guaritrice i cui trattati, noti con il nome di Phisica, non si limitano a riassumere le antiche cognizioni ma, per la prima volta, mettono in luce alcune piante come la pilosella o l'arnica.

Mandragora Radice
   
PILOSELLA
ARNICA
Astringente nella dissenteria, nei flussi mestruali, diuretica, eccellente contro l'idropsia
Pianta di montagna, fiorisce all'inizio dell'estate. La tintura viene utilizzata nel caso di ecchimosi, contusioni, distorsioni
 
Durante il Medioevo, la medicina fu dominata dalla Scuola di Salerno: gli studiosi di quella Scuola divulgarono, tramite scienziati come Avicenna, Avenzoar, Ibn-el- Beithar e testi arabi, innumerevoli opere della medicina greca.
Belladonna
All'inizio del XII sec. Ruggero da Salerno diede grande impulso alla chirurgia di quei tempi. 
Durante il Rinascimento, con il metodo della sperimentazione e dell'osservazione diretta, con il susseguirsi dei grandi viaggi esplorativi verso le Indie e l'America, nasce un nuovo periodo di progresso scientifico e di conoscenza delle piante e delle loro virtù. All'inizio  del XVI sec. Paracelso, medico svizzero, tenta di isolare "l'anima", la "quintessenza"  dei vegetali, cioè la fonte delle loro virtù terapeutiche. A quell'epoca, non disponendo dei mezzi di analisi, che poi la tecnica moderna offrirà, cerca di raggruppare le piante secondo le loro proprietà e caratteristiche morfologiche (teoria delle affinità).
L'italiano Pier Andrea Mattioli, contemporaneo di Paracelso, commenta l'opera di Dioscoride,  scopre  le proprietà  dell'ippocastano e descrive 100 nuove specie. Sorgono gli orti botanici: nel 1544 Luca Ghini, professore a Bologna, fonda quello di Pisa; nel 1590 Venezia affida a Cortuso quello di Padova. Olivier De Serres riforma l'agricoltura francese sotto il regno di Enrico IV e, a Pradel nel Vivarese, crea nella sua proprietà un giardino di piante medicinali, che Luigi XIII imita qualche tempo dopo fondando a Parigi, nel 1635 il Giardino del Re, antenato dell'attuale Museo Nazionale di Storia Naturale.
E' il periodo in cui a Montpellier insegnano i più grandi botanici: Mathias de Lobel, Guillaume Rondelet, Charles de l'Escluse, Jean e Gaspard Bauhin; questi studiosi arricchirono sensibilmente la classificazione sistematica dei vegetali che diventava sempre più indispensabile per le innumerevoli nozioni acquisite. 
Pianta antispasmodica, calmante, narcotica. Il collirio ottenuto con le foglie, dilata la pupilla. Usata nella cura dell'asma nervosa. La radice è più velenosa delle foglie, da usare esclusivamente sotto controllo medico.

 

 
AESCULUS HIPPOCASTANUS
CINCHOMA CALISAYA
Si usano in prevalenza i frutti, con impacchi e bagni per la cura di vene varicose, delle flebiti e delle emorroidi
Si usa la corteccia, è tonica, stimolante e digestiva
 
Corteccia di China

Lo sviluppo delle rotte marittime, aperte dopo la fine del XV sec., fa dell'Europa il centro del mondo dove affluiscono i prodotti dei paesi lontani insieme con numerose nuove piante, alcune delle quali con proprietà terrificanti:
i Conquistadores, purtroppo, fecero a proprie spese l'esperienza delle proprietà mortali del curaro;
la corteccia della china veniva utilizzata per far calare la febbre della malaria, prima ancora che se ne sapesse estrarre il chinino;
l'America ci fa conoscere le proprietà anestetiche e stimolanti delle foglie di coca.

Sul cammino aperto dagli scopritori si avventurano esploratori, missionari come Padre Plumier, botanici come Tournefort che, nel 1792, portò dall'Oriente ben 1356 nuove piante allora sconosciute in Europa.

 
COLA NITIDA

COLA NITIDA :

Albero alto anche 20 metri originario della regione del golfo di Guinea. Le noci di cola hanno proprietà nervine.

Si usano per combattere gli esaurimenti nervosi, la stanchezza ed è un valido ricostituente. Interessante è una moderna utilizzazione industriale delle noci di cola che, insieme alle foglie decocainizzate della coca (Erythroxylon Coca), sono alla base della composizione di bevande gasate che dagli Stati Uniti hanno ormai conquistato tutti i mercati del mondo.

   

Se si getta uno sguardo retrospettivo sul cammino percorso dopo le prime ricette della VI dinastia egiziana, si vede che é lunghissimo; ma si constata anche che é sempre andato nella medesima direzione, senza mutamenti o deviazioni radicali.
L'elenco delle piante medicinali si é arricchito e la descrizione delle caratteristiche dei “semplici” e le indicazioni del loro uso sono diventate più precise; infine diviene a un certo punto indispensabile classificare con rigore le specie. Tuttavia, a quell'epoca non si conoscono sempre le leggi evolutive e neppure, cosa ancora più importante, la struttura intima e i principi attivi che agiscono nella cura delle malattie: si conosce il loro effetto e questo é tutto.

GINSENG
La radice è indicata come rimedio nei casi depressivi e di affaticamento. Regolatrice della pressione arteriosa, stimola le facoltà intellettuali, contiene proprietà afrodisiache
 

L'approfondimento della conoscenza é opera degli ultimi due secoli. L'istituzione delle grandi classificazioni, mostrando le somiglianze che esistono tra una specie e l'altra, differenziate da un unico elemento distintivo, suggerì l'idea dell'evoluzione. All'inizio del XIX sec. la paleontologia vegetale con lo studio dei reperti fossili dei fiori più antichi, apportò numerose noziosi a sostegno di questa tesi, specialmente sotto l'impulso determinante di Adolphe Brongniart  alla fine del XIX sec., Gustave Thuret osservava il processo di fecondazione di un'alga, la quercia marina.

Qualche tempo prima, il monaco boemo Mendel, facendo sperimentazioni sui piselli, aveva scoperto le leggi di trasmissione di mutazioni ereditarie; i suoi studi furono dimenticati, ma le leggi da lui enunziate furono riscoperte all'inizio del XX sec.: era nata la Genetica.


Tutte queste discipline hanno delineato la storia del regno vegetale e delle sue specie.
Alphonse de Candolle e Henri Lecoq, invece, gettarono le basi di una geografia dei vegetali, chiamata fitogeografia.

Quercia Marina
Alga dimagrante, usata in medicina contro l'obesità e gli ingorghi ghiandolari
 
Ipecuana
Dopo la metà del XVII sec., l'uso del mocroscopio permise di conoscere meglio la complessa struttura dei vegetali.
All'inizio del XIV sec. queste scoperte, che comportarono l'approfondimento delle osservazioni, permettono di precisare il concetto di cellula, elemento fondamentale di tutti i tessuti animali e vegetali; nasce così l'Istologia o scienza dei tessuti.
Fin dal 1800, Lamarck aveva usato il nuovo termine di biologia, riferendolo allo studio dei processi vitali sia nel Regno Animale  sia nel Regno Vegetale.
Soprattutto il progresso della chimica e  in particolare della chimica della materia vivente o biochimica, permise di riconoscere e isolare i principi attivi delle piante medicinali.

Tornano in auge il papavero degli Egizi e la china degli Indiani, ma questa volta sono svelati i segreti della loro azione sul corpo umano.
All'inizio del XI sec. il chimico tedesco Sarturner isola la morfina estratta dall'oppio del papavero;
nel 1817 i farmacisti Pellettier e Caventou isolano l'emetina dalle radici della ipecacuana,  nel 1818  la stricnina dal frutto della noce vomica,  nel 1820 il chinino dalla china.

Da allora si riconoscono le proprietà terapeutiche delle piante non in funzione delle "affinità", di cui Paracelso era sostenitore, bensì dai componenti chimici che esse contengono.
Si usa la radice ma dietro prescrizione medica, comunque controindicata a bambini e gestanti  
 
 
Molti di tali componenti possono essere oggi prodotti artificialmente per sintesi.
Forse che, svelato il loro mistero, le piante hanno perso la loro utilità?
Si può pensare che gli sforzi del dott. Cazin nel XIX sec. e del dott. Leclerc nel XX sec. per difendere e propogandare la fitoterapia siano destinati a non aver seguito?
Questo non può essere e per validissimi motivi. Innanzitutto certi componenti chimici ritrovati nelle piante ed utilizzati in medicina non possono essere sempre riprodotti per sintesi e, secondariamente, alcuni prodotti sintetici non si possono ottenere se non con l'aiuto di basi vegetali: per esempio alcune piante esotiche, come le agavi e le igname, forniscono la materia organica di base indispensabile per produrre, mediante un processo di  semi-sintesi, alcuni ormoni come il cortisone e i suoi derivati; infine la droga vegetale é un prodotto vivente: si ritiene che la terapia dolce  sia meglio tollerata dall'organismo umano delle sostanze interamente sintetiche.
La fitoterapia é un lungo cammino che non é ancora prossimo alla fine.
Noce Vomica
 
 
Noce Vomica
Agave
   
Da usare strettamente dietro prescrizione medica
Gli steli che sorreggono i fiiori delle Agavi in Bolivia possono raggiungere altezze di 15 metri. Le Aloe di maggiore interesse officinale sono ALOE VERA e ALOE FEROX , dalle cui foglie "grasse" vengono ricavati diversi prodotti officinali.
 
 
 
ERBORISTERIA VENTURA - VIA DEL CASALE MANCINI N°5 - San Vittorino (RM) 00132 - TEL. 06 2266052